Quando lavoro troppo succede che non mi vengano le parole. Penso lavatrice e dico lavastoviglie. Ordino caffè macchiato e mi accorgo che intendevo cappuccino.
Se invece mi dedico ad altro – cammino gioco cucino vivo – arrivano nuove idee.
In queste settimane di calcio alla tivù, ho visto G. inseguire il pallone pomeriggi interi. «Sono come Belotti», mi urla da centro campo. È talmente felice che gli chiedo se vuole iscriversi a una scuola calcio. «Mamma, a me piace il calcio ma soltanto per gioco!».
Credo che abbia ragione. È quando smette di essere un gioco che non ci si diverte più.