C’è una scalinata all’ingresso della scuola. La maestra scende al suono della campanella. I bambini superano la linea del cancello e si mettono lì, in fila indiana, una cartella dietro l’altra ad aspettare di entrare.
Quando ci andava M., c’era una folla rumorosa che si accalcava in cima alle scale. Lei, prima di oltrepassare la soglia, si girava sempre per un saluto. Un bacio, la manina sventolante, anche soltanto uno sguardo.
G. no. Io mi sbraccio, lo chiamo, provo a mandargli un bacio. Lui niente: mi guarda e resta impassibile.
Ieri, all’uscita, gli ho chiesto perché non mi saluta. «Mamma, c’è il Covid!».