Della mia classe alle medie ricordo gli alberi fuori dalla finestra, il banco doppio al centro della stanza, le due amiche di sempre, i volti di alcuni professori. Ricordo la palestra e l’auditorium, lo spogliatoio delle confidenze tra compagne, il mio piede che tiene il tempo alle lezioni di coro, il corridoio in cui per la prima volta mi sono sentita “grande”.
Su due anni scolastici, M. ha frequentato otto mesi in presenza. La sua classe è anche la sua stanza, la luce che qui c’è al mattino, le videochiamate con le compagne, i link su Meet, i compiti fatti insieme con il cellulare appoggiato sulla scrivania.
Ieri il professore di francese si è collegato per la lezione dalla loro classe. È arrivato un gridolino dalla stanza di sopra. Come se vederla fosse la prova che quell’aula esiste ancora.