Mio papà costruiva qualunque cosa. Le domeniche pomeriggio, d’autunno, si metteva al banco da lavoro e dava vita a piccoli oggetti in legno, o in ferro. Quelli che più ho amato sono un giocattolo a forma di pesce e un triangolo sonoro.
G. me lo ricorda tanto nella sua attitudine ai progetti. Lui, a dire il vero, li chiama lavoretti. Mi chiede di aiutarlo a raccogliere pigne, poi servono anche foglie, e un rametto. Io ci vedo pezzi di natura incontrati lungo la strada. Lui, un quadro tridimensionale.
Vorrei averlo anch’io quel dono. Vedere il tutto in una piccola parte, prima ancora che prenda forma.