E io come faccio? È la domanda che si rincorre nelle chat tra mamme. Al mattino si lavora, ma c’è anche la didattica a distanza. E se il bambino non si connette, è assente. «Siamo su una scialuppa bucata», dice la maestra. Niente da aggiungere
Una mia amica usa la tecnica “del terrazzo”. «Tolgo tutti i potenziali pericoli, chiudo la porta e lavoro un’ora. Allo scadere dei 60 minuti, mi affaccio a vedere la situazione. Richiudo e avanti così fino all’ora di pranzo». Una collega, invece, si alza alle 4 del mattino: pesta sui tasti fino alle 7, pronta per il risveglio della piccola.
L’acqua entra anche se provi a remare veloce. Eppure, gli occhi più belli li ho visti da uno schermo, un anno fa. Dopo settimane di tentativi inutili, una ragazza ha fatto capolino dal computer. La prof. salutava, cercava di fare domande, «disattiva l’audio» diceva, ma quando ha visto le facce dei compagni non è più riuscita a smettere di ridere.
In attesa dei primi compiti G. ha fatto una ricerca: Niccolò Paganini, il violinista. Puoi ripetere la canzone?, chiede il Re. Paganini non ripete, risponde lui. Okei.